… ed ora, ottobre

Primo giorno del mese,  estate che declina.

… ed ora, ottobre; l’autunno; fa freddo, al mattino presto, quando apri le tapparelle e vai in cucina a preparare il caffè, quando affetti il pane per la colazione e apri il barattolo del miele; quando ti affacci al giorno. Allora ti stringi nelle spalle e ricerchi una maglia, dai un’occhiata distratta all’agenda e la lasci aperta sul tavolo per riguardarla ancora, ti arrendi ai profumi della casa, ai suoni consueti del mattino.

E sono le rughe delle guance – ragnatele sottili comparse una sera all’improvviso – , sono gli occhi appena un po’ sbiaditi; sono la peluria del petto che si fa bianca – morbida, ancora, ma di un altro sentore al tatto – , sono le vocali più tonde di una voce che si fa più fonda.

Sono il tempo che passa: la stessa casa lo stesso letto lo stesso tavolo apparecchiato, i litigi le incomprensioni le differenze, gli stessi progetti le stesse mete; sono la felicità e la paura, la voglia di camminare senza tralasciare di guardarsi e l’incertezza dei giorni che sono stati, che verranno. Partirà fra poco, tornerà domani; avrai tempo, avrai spazio, avrai nostalgia.

E sono la volta che lui ti aiutò a mettere al mondo le vostre figlie, le corse pazze al pronto soccorso quando stavano male, le infinite notti in bianco; sono gli occhi di tuo padre che fu lui a chiudere, sono le discussioni infinite, sono la voglia di combattersi e di fare pace dopo.

Sono anni da ottobre: la stessa casa lo stesso letto lo stesso tavolo apparecchiato. Sono gli occhi che sono gli stessi occhi, i capelli che anch’essi imbiancano, le mani ed i piedi che si fanno più grandi e spessi nel tempo che passa; finisce l’estate nei cirri che solcano il cielo, nelle sottili rughe delle guance e negli occhi che si fanno più sbiaditi.

Giovedì primo ottobre, autunno che avanza: le foglie dei carpini ingialliscono, il cielo cambia impercettibilmente il suo colore, la luce prende un pulviscolo d’oro e lo rifrange in se stessa e tutto intorno; fioriscono gialle grandi margherite ai bordi delle strade verso i campi, ocra è la terra dove prima c’era l’erba.

Altrove piove, ormai: l’autunno avanza.

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Quadri di Daniele Frenguellotti, dal web

Un fresco castagneto
Sarebbe, il mondo, un fresco castagneto
se tutto mi guardasse coi tuoi occhi.
Marroni, intensi, laghetti dorati
ai raggi dolcemente declinanti.

Così gli occhi degli angeli, castagne
che hanno perso il riccio. Il Paradiso
è quella svestizione, ogni segreto
è arrivare al cuore.

Maria Luisa Spaziani

48 pensieri su “… ed ora, ottobre

            1. nuvolesparsetraledita

              Vero. Bisognerebbe però avere più tempo (almeno nel mio caso lotto duramente per riuscire a conciliare tutto)…
              Vorrei andare in pensione!

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            2. nuvolesparsetraledita

              Razonalmente sono d’accordo con te, però in questo periodo non riesco: vorrei abbandonare tutto quel che sto facendo, e che mi sembra inutile, per dedicarmi completamente ad altro.
              Non posso, e non sto bene, così.
              Però presto prevarrà la ragione, lo so, e riprenderò tutto in mano.
              E tu, riesci a vivere giorno per giorno?

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            3. Ho spesso vissuto poco, in un certo senso. Ho sprecato molto tempo come in una bolla. Ho deciso che questo è l’anno del cambiamento e sto lavorando per dare alla mia vita uno scopo profondo. E’ molto faticoso, ma non posso sprecare altro tempo…

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            4. nuvolesparsetraledita

              E’ quello che sto provando anch’io. Devo limitare tutte le cose che contano poco e mi fanno perdere tempo per avere modo di fare quello che ho rimandato per tutta la vita

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            5. nuvolesparsetraledita

              Proprio così, però pensi sempre: ma magari domani o dopo uello posso ancora portarlo qualche volta…
              o peggio: magari riesco a dimagrire e questo melo metto ancora…
              E invece no

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            6. Ho avuto parecchi scambi di idee anche con persone in posti di comando… Diciamo che mi sono fatta conoscere. Il punto è: se trovi un editor che si appassiona alla storia, viene pubblicato, sennò niente. A quanto pare non ho ancora trovato la persona giusta

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            7. nuvolesparsetraledita

              Beh, credo che gli editori badino essenzialmente al riscontro commerciale.
              Purtroppo, negli ultimi anni la qualità della scrittura in Italia lascia molto a desiderare; spesso sono molto più interessanti questi nostri piccoli blog dei libri tanto quotati da certa critica e certa stampa

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            8. Il fatto è che sono così chiusi nel loro mondo che secondo me non si rendono conto di quale possa essere la realtà… Ma a me non importa più tanto, quando il blog sarà cresciuto abbastanza lo pubblicherò io, poi voglio vedere se la gente lo leggerà… E sarò libera di farlo, nessuno me lo impedirà. L’ho scritto per aiutare e non per ambizione personale o potermi vantare a cena con gli amici… Ma devo aspettare il momento giusto, a quel punto se non avrò trovato l’editore…

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            9. nuvolesparsetraledita

              Credo che ormai sia l’unica strada: in Italia si legge molto poco perchè si pubblicano cose poco interessanti o poco belle…inoltre si traduce e si vende all’estero ancor meno.
              Questo di nuovo la dice lunga…
              Discorso lungo e complesso, che meriterebbe altrettante lunghe e complesse riflessioni.
              L’editoria è ferma, ingessata, lontana dalla vita

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            10. L’importante è avere una strada. Io l’ho trovata e questo mi fa fare le cose con più sicurezza. Devo solo continuare a lavorarci con impegno e devo credere in me, nella mia volontà e nella lealtà verso l’obiettivo che mi sono posta…

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            11. nuvolesparsetraledita

              Ti capisco anche in questo: è sempre capitato anche a me.
              D’altra parte è forse anche meglio: le cose conquistate duramente hanno tutto un altro gusto!

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            12. nuvolesparsetraledita

              Difficile che accada…
              A qualcuno forse si, però 🙂
              Ad altri, quasi mai.
              Poi capita che per un certo periodo va tutto bene, per un altro il contrario

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            13. E’ il tutto bene che mi spaventa, per questo lo tengo lontano 😀 A parte tutto, non mi lamento di tutto ciò che ho, ma tanta fatica me la potevano anche risparmiare, specialmente per il fatto che erano dovute a scelte altrui e non tanto al fato…

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            14. Dipendere come tempi e condizioni di vita o perché ci dobbiamo adattare è un conto, ma quando sei nelle mani degli altri la cosa diventa alquanto discutibile. Se qualcuno mi chiedesse se voglio tornare bambina risponderei di no, voglio rimanere maggiorenne, anzi adulta!

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